Sabato 17 giugno 2023 FIAB Lodi Ciclodi ha organizzato un Convegno dal titolo Obiettivo Lodi città 30 – Un modello di mobilità più sostenibile e sicuro.
L’iniziativa voleva aprire il dibattito sull’argomento, analizzandone pro e contro in vista di un’evoluzione della città in questa direzione.
I principali dubbi e critiche vengono infatti dalla mancanza di conoscenza ed è pertanto importante confrontarsi con numeri statistiche ed esperienze, che in Europa e in Italia iniziano a essere sempre più numerose, Bologna sarà Città 30 dal 1 di luglio (bit.ly/3Xd1EAt).
Il Vademecum delle CITTA30 (bit.ly/3qQBR5d) è stato scritto per FIAB ITALIA e il Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità Sostenibile da Edoardo Galatola e Andrea Colombo e sempre a Bologna al simposio Mobilitars, 4/5/6 maggio (https://mobilitars.eu/) è stata presentata una Proposta di Legge (bit.ly/46dfSFR) per strutturare le Città 30 anche a livello normativo.
Nell’incontro di Lodi, moderato da Lucia Macchioni de “il Cittadino”, ha introdotto i lavori Giuseppe Mancini, Presidente di FIAB Lodi che è partito dall’esigenza di sicurezza che ha già visto l’associazione impegnarsi a fondo.
C’è stato l’intervento di Edoardo Galatola, che ha chiarito come una Città 30 sia caratterizzata dall’inversione generalizzata tra regola ed eccezione nella disciplina dei limiti massimi di velocità, all’interno dei centri abitati: oggi la regola è 50 km/h salvo alcune zone a 30 km/h, Città 30 implica uno standard a 30 km/h, mantenendo alcuni assi di scorrimento a 50 km/h.
Per spiegare l’importanza di questo salto culturale si parto dall’art 1. Del Codice della Strada che al comma 2 recita: “… Norme e provvedimenti attuativi del Codice si ispirano ai principi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, perseguendo gli obiettivi di ridurre i costi economici, sociali e ambientali derivanti dal traffico veicolare, di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini, di migliorare la fluidità della circolazione, di promuovere l’uso dei velocipedi. A tal fine il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti definisce il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale.” Dove sono state applicate le città infatti si è verificato un dimezzamento di morti e feriti, sono stati ridotti i costi economici, sociali e ambientali derivanti dal traffico, si è ridotto l’inquinamento, le città sono sbocciate rispetto a tutti i parametri di vivibilità ed è aumentata significativamente la mobilità attiva (a piedi e in bicicletta). Tutto ciò a fronte di un aumento dei tempi di percorrenza infinitesimale (data la congestione attuale del traffico e le velocità medie nelle nostre città abbondantemente sotto i 30 km/h). A Bologna è stato calcolato un incremento medio di 12 secondi per viaggio in auto.
Tutte le evidenze confermano l’assoluta convenienza del provvedimento e spiegano perché le città che hanno intrapreso il percorso non vogliono più tornare indietro.
È seguito l’intervento di Settimo Nizzi, sindaco di Olbia (Forza Italia) che ha applicato la Città 30 e ne ha illustrato il dividendo di bellezza, ma anche politico.
Si è quindi collegato da remoto Andrea Colombo, tra i maggiori esperti sull’argomento che ha seguito anche per Bologna, che ha completato l’illustrazione delle modalità di come può essere applicato e sui vantaggi misurati nello studio svolto a Bologna.
Hanno fatto seguito l’intervento di Stefano Caserini, Assessore alla Mobilità del Comune di Lodi, che ha illustrato le intenzioni dell’Amministrazione in merito. Interventi quindi di Emanuele Leone del circolo Legambiente di Lodi e di Giulietta Pagliaccio, vice presidente di FIAB Melegnano e past president di FIAB.
Di seguito pubblichiamo tutti gli interventi di una giornata davvero utile per la città di Lodi e non solo:

Lucia Macchioni_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Giuseppe Mancini_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Edoardo Galatola_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Settimo Nizzi_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Andrea Colombo_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Stefano Caserini_Citta30_Fiab_Lodi.mp4

Ci scusiamo con Emanuele Leone e Giulietta Pagliaccio perché a causa di problemi tecnici non è stato possibile pubblicare il loro intervento.

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