Il clima non era certo ideale, ma era la prima uscita e non volevamo dargliela vinta. Così abbiamo aspettato un po’ poi ci siamo rassegnati ad usare un altro mezzo (orrore … l’automobile!) per non perdere l’occasione di vedere l’incubatoio ancora abitato.
Maurizio Lozzi del Comitato Adda Sud ci ha fatto conoscere la trota marmorata (Salmo marmoratus), illustre concittadino un po’ trota un po’ salmone, ultima e unica specie autoctona che faticosamente difende il suo diritto di abitare nell’Adda, e ci ha illustrato il lavoro dei volontari che portano caparbiamente avanti il progetto di non vederlo sparire.
Ci ha infatti raccontato come il Salmo si riproduce scavando “tane” nella ghiaia dove depone le uova che rimangono in balia dei capricci del fiume, piene, secche, cambiamenti di temperatura … quindi occorre monitorare il fiume, individuare e censire questi “nidi” e, se a rischio, prelevare le uova e portarle nell’incubatoio.
L’incubatoio è situato in un cascinale vicino al canale Vacchelli, gestito manco a dirlo da volontari, utilizza le acque dell’Adda, le uniche che tollera il Salmo, per far schiudere le uova. Quando gli avannotti sono vispi e pronti a combattere, vengono re-immessi nelle tane di provenienza, pronti a ricominciare il giro. E succede più o meno in questo periodo, non potevamo certo mancare!
Quindi un grande augurio agli avannotti del Salmo, e un grande riconoscimento al lavoro di chi porta avanti iniziative di tutela e difesa del nostro patrimonio, senza risorse e spesso nell’indifferenza di amministratori, enti e politicanti vari.
Un’uscita sicuramente da ripetere, e una collaborazione da intensificare!